sabato 28 marzo 2015

Reincarnazione

Il concetto della Reincarnazione, fiorito in tutte le religioni orientali, dice che il  continua a spostarsi da un corpo all’altro, da una vita all’altra. 
Tuttavia, esso è considerato a tutt’oggi un argomento tabù presso molte culture, soprattutto presso quelle occidentali monoteiste (prime fra tutte il cristianesimo).
La teoria della Reincarnazione sancisce che la nostra Anima sia immortale e che faccia esperienze in corpi differenti ed in epoche storiche differenti. 
Ogni vita è quello che una classe di studi è per uno studente: uno spazio fisico e temporale dove apprendere degli insegnamenti. 
In questo modo l’Anima si evolve.

Se abbiamo vissuto altre vite, allora chi siamo in realtà?
Noi siamo un corpo (fisico) con dentro un’Anima (Sé, Spirito, Io Profondo), o piuttosto, siamo un’Anima avvolta da un corpo con una mente (l’Ego, macchina biologica, apparato psicofisco).

In realtà noi non siamo noi, lo siamo solo per questa vita. 
Noi non siamo Antonio, Massimiliano, Daniele, Daniele è Daniele solo per questa vita. 
Il nostro Spirito invece è eterno, e dopo la morte la nostra Anima prenderà un nuovo corpo, fino al momento in cui avremo raggiunto uno stadio di illuminazione tale che non avremo più bisogno del corpo fisico.
Noi siamo pura Luce, ma lo abbiamo dimenticato. 

Il senso del nostro viaggiare sulla Terra di corpo in corpo, è di tornare alla Luce: il nostro compito è ricordare quando eravamo Luce.

Per ricordare la nostra vera essenza è necessario fare molte esperienze, cioè molte vite. 
Ogni vita è un’esperienza, ossia ogni vita ha un senso, uno scopo. 
Non esiste un solo individuo sulla Terra che stia sprecando la sua vita: tutto è al suo posto, anche se ad occhio nudo ci sembra di vivere nel caos. 
Ognuno di noi (soprattutto le persone più evolute), ha vissuto chissà quante vite.

Sostanzialmente noi abbiamo un compito, esso è chiamato “compito karmico”, ed è quell’attività quotidiana (lavorativa ma non solo) che siamo chiamati a svolgere in questa vita. 
Se il lavoro che stiamo facendo ci crea uno stato di insoddisfazione e di incompletezza, allora non corrisponde al nostro compito karmico, e necessita di essere trasformato oppure sostituito con uno che sia conforme alle esigenze della nostra Anima.
Questa “idea” della Reincarnazione non esiste nelle religioni che sono nate dal giudaismo, il cristianesimo e l’islamismo. 
Ma oggigiorno, perfino gli psichiatri hanno scoperto che sembra essere vero: ci si può ricordare delle proprie vite passate, con tecniche apparentemente semplici come l’ipnosi.

Anche se qui in Occidente la parola “reincarnazione” dev’essere ancora sussurrata, questo argomento non è bandito del tutto, perché comunque non si può testimoniare che questa teoria non sia vera, né esistono prove “materiali” contrarie. Di contro, infatti, esistono tre elementi a favore della Reincarnazione:

- I bambini prodigio
- L’ipnosi regressiva
- I déjà-vu (sui quali però ci sono ancora delle remore, in quanto alcuni studiosi ritengono che si tratti di ricordi di sogni o di film visti)

Al momento dell’incarnazione, ovvero nel momento della ri-nascita, la mente “cancella” le vite passate per proteggerci, altrimenti diventeremmo pazzi, o come minimo ci confonderemmo terribilmente le idee, che agiremmo come scheggie impazzite, senza scopo né chiarezza, uno scopo prefisso, unico. Tuttavia ci sono molte cose che ognuno di noi si porta dietro dalle esistenze passate, come la nostra vita attuale che è il risultato di tutte le nostre vite passate. I cosiddetti talenti innati, ad esempio, sono capacità sviluppate in altre vite.

Molti di noi si sottopongono a sedute di ipnosi regressive per pura curiosità. 
L’ipnosi regressiva può essere però anche scioccante, ed è bene sottoporvisi soltanto per problemi davvero importanti, specie perché tutto ciò che dovevamo sapere sul nostro passato lo abbiamo già nel presente.
Partendo da queste considerazioni possiamo capire che nulla accade per caso, poiché tutto obbedisce alla perentoria Legge del Karma. 
La vita quindi è un’esperienza. 
Non esiste né caso, né bene, né male, né fortuna, né sfortuna. 
Esiste solo l’esperienza. 
Ogni nostra incarnazione rappresenta un’opportunità per crescere spiritualmente.
La vita terrena è una parte del Piano Divino, tutto dipende da esso, ma noi siamo responsabili di noi stessi e questo è fondamentale, va compreso ed accettato. 
Arriverà un momento in cui ricorderemo chi siamo e tutto ci apparirà chiaro.

Al termine della nostra vita presente si fa il punto della situazione: abbiamo svolto la nostra missione? 
Quanto amore abbiamo donato? 
Ci siamo allontanati dalla spiritualità? 
Cosa c’è da risolvere? 
In base alle risposte a queste domande, decideremo la vita successiva. 
Ma, è bene puntualizzare che l’incarnazione dopo una vita non è immediata, prima si vaga per un determinato periodo, nel piano astrale: quando si “muore”, l’energia della persona resta per un po’ di tempo nel piano astrale (corpo astrale), che compenetra il mondo fisico, infatti se si invoca un nostro amico o parente deceduto, esso sicuramente ci ascolta.


Prima dell’incarnazione, il responsabile della nostra evoluzione spirituale “discute” con noi su come dovrebbe essere la nostra vita successiva, quali esperienze abbiamo bisogno di fare, a che punto siamo arrivati, cosa dobbiamo correggere e via dicendo. 
In base ai nostri bisogni e alle nostre esperienze, viene programmata l’incarnazione, “programma” in cui vengono registrati i dati più importanti della nostra evoluzione, in poche parole viene stabilito il nostro Destino. 
Il Destino però può essere modificato: noi decidiamo la nostra vita, disponiamo sempre e comunque del libero arbitrio, il che ci può condurre lungo la via dell’evoluzione, o in una nostra “involuzione”. 

In pratica tornare indietro, e ricominciare da capo.
In questa specie di archivio dell’evoluzione, vengono registrate le persone più importanti che conosceremo, gli eventi più importanti, le crisi spirituali, i problemi di salute (che dipendono sempre da problemi spirituali), la durata della vita e il debito karmico da saldare. 
L’archivio è composto da materia mentale e viene inserito accanto al cuore.
Il Destino (cioè la vita che abbiamo scelto), è composto da due tipi di periodi, che corrispondono a due tipi di “chiavi”: chiavi preformate e chiavi aperte non preformate
Le chiavi preformate attirano a noi eventi prestabiliti, ovvero necessari per saldare il debito e comprendere la lezione attuale. 

Questi eventi possono anche essere spiacevoli, ma è bene ricordare che la sofferenza arriva quando non c’è stato altro modo per capire quella determinata lezione, allora la si comprende con il dolore perché il dolore trasmuta e purifica.

Le persone che attiriamo nei periodi di chiavi preformate, sono persone con cui eravamo già in contatto nelle vite precedenti e con le quali abbiamo questioni in sospeso. Nella vita attuale noi riviviamo con loro le stesse identiche situazioni della vita antecedente, ma abbiamo la possibilità di risolvere il conflitto relazionale, ed abbiamo la possibilità di capire cosa si cela dietro a quel rapporto. La stessa cosa vale per i problemi di salute: saranno molto simili a quelli della vita precedente, ma avremo la possibilità di guarire. Le chiavi aperte non preformate si attivano invece quando siamo in un periodo di apertura, cioè in cui non siamo influenzati dal nostro Karma. 
Esse attirano a noi esperienze entusiasmanti e ci conferiscono la possibilità di comprendere ed accrescere la nostra spiritualità.
È possibile tuttavia liberarsi dal Karma, o almeno farsi influenzare di meno da esso. Spesso per liberarsi dal Karma è necessario distaccarsi da determinati luoghi, dalla nostra professione e da certe persone. 
Ciò può cagionare un dolore emotivo, ma se non ci troviamo più a nostro agio, significa che quei luoghi e quelle persone non sono più in sintonia con noi, non ne abbiamo più bisogno poiché ci stiamo evolvendo.
Una tecnica per liberarsi dal Karma è quella della non identificazione

Quando si prova un’emozione negativa, irritazione, rabbia o malinconia, dobbiamo ricordarci che è il nostro Ego a provarla, la nostra macchina biologica, in sostanza è la nostra mente mediante i suoi schemi prestabiliti.
Un altro modo per liberarsi dal Karma è quello di provare compassione verso le persone per le quali nutriamo sentimenti negativi, ovvero trasformare le emozioni negative in emozioni superiori.


Per tornare al punto dell’attrazione, di pregnante importanza per la nostra evoluzione, bisogna chiarire il concetto di effetto specchio
Tutto ciò che attiriamo è una parte di noi. 
In tale contesto, dobbiamo precipuamente soffermarci su ciò che ci cagiona dolore, paura, collera, astio e sentimenti o reazioni negative, in quanto indica che quella cosa che ha scaturito la nostra reazione, è una parte di noi che reprimiamo e che prima o poi verrà fuori, l’abbiamo dentro. 
Quante volte, facendo innervosire una persona, spontaneamente si afferma: “Se ti innervosisci tanto, significa che ciò che dico è vero”
Ed infatti, è proprio così. 

Ognuno di noi ha molteplici caratteristiche nella sua parte conscia, ma nella parte inconscia abbiamo anche gli opposti di quelle caratteristiche, ed il problema si pone nel caso di caratteristiche estreme.

Ad esempio una persona molto generosa sarà anche molto avara, e quest’avarizia prima o poi verrà fuori, perché inconsciamente o no, quella persona l’avarizia la ha. 
Così le persone troppo buone hanno anche una parte di aggressività, possono diventare estremamente “cattive”. La persona generosa/avara ha però modo di guardare in faccia la sua avarizia e di accettarla, poiché la vita la porterà a conoscere sempre persone avare, finché essa si chiederà: “Ma perché io, tanto generoso, incontro sempre persone avare? Non lo merito.” Quella persona incontra individui avari perché lei ha memorie di avarizia, e quegli individui sono lì per dirle: “Noi siamo una parte di te.
Accettaci, accoglici ed amaci”. 

Nel contempo, grazie a questi individui, la persona generosa salda il suo debito, perché evidentemente lei era stata avara in passato, con chi è stato oggi avaro con lei.
Questo lavoro di accettazione e di amore è molto importante, perché non solo libera dal Karma, ma permette di vivere con serenità e consapevolezza. 
Bene e male sono due facce della stessa medaglia. 
Gli opposti sono entrambi presenti e se equilibrati non arrecano alcun danno. 
Tutto sta nell’equilibrio. 
Non può esistere male senza bene e viceversa. 
Più si cerca di combattere il male più lo si attira. 
Più la persona cercherà di combattere l’avarizia più l’attirerà, perché lei l’avarizia deve accettarla, non scacciarla.



Sull’effetto specchio, ne parla anche una corrente religiosa ebraica nata intorno al II sec. a.C., che ha coniato i Sette Specchi Esseni delle relazioni: si tratta di sette tipi di attrazioni o di condizioni che ci rispecchiano, sette misteri corrispondenti ai diversi tipi di rapporti umani che ciascun individuo sperimenta, consapevolmente o inconsapevolmente, nel corso della sua vita di relazione. 
Come già detto, la definizione di “specchi” nasce da un principio fondamentale secondo il quale le azioni, le scelte, le esperienze e il linguaggio di coloro che ci circondano riflettono, in ogni momento della nostra vita, la nostra realtà interiore. 
Ciò che è fuori di noi è il corrispondente visibile di ciò che c’è dentro di noi. 
Conseguenza di tale assunto è che, riconoscendo la nostra realtà interiore e trasformandola, riusciamo a trasformare la nostra realtà esteriore.
Per citarne uno, molto interessante è il terzo specchio, secondo il quale quando incontriamo una persona e proviamo un forte desiderio di passare del tempo con lei, è perché quella persona ha delle energie che ci mancano, o che non abbiamo più e che desideriamo avere ancora.

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