Il Destino però può essere modificato: noi decidiamo la nostra vita, disponiamo sempre e comunque del libero arbitrio, il che ci può condurre lungo la via dell’evoluzione, o in una nostra “involuzione”.
In pratica tornare indietro, e ricominciare da capo.
In questa specie di archivio dell’evoluzione, vengono registrate le persone più importanti che conosceremo, gli eventi più importanti, le crisi spirituali, i problemi di salute (che dipendono sempre da problemi spirituali), la durata della vita e il debito karmico da saldare.
L’archivio è composto da materia mentale e viene inserito accanto al cuore.
Il Destino (cioè la vita che abbiamo scelto), è composto da due tipi di periodi, che corrispondono a due tipi di “chiavi”: chiavi preformate e chiavi aperte non preformate.
Le chiavi preformate attirano a noi eventi prestabiliti, ovvero necessari per saldare il debito e comprendere la lezione attuale.
Questi eventi possono anche essere spiacevoli, ma è bene ricordare che la sofferenza arriva quando non c’è stato altro modo per capire quella determinata lezione, allora la si comprende con il dolore perché il dolore trasmuta e purifica.
Le persone che attiriamo nei periodi di chiavi preformate, sono persone con cui eravamo già in contatto nelle vite precedenti e con le quali abbiamo questioni in sospeso. Nella vita attuale noi riviviamo con loro le stesse identiche situazioni della vita antecedente, ma abbiamo la possibilità di risolvere il conflitto relazionale, ed abbiamo la possibilità di capire cosa si cela dietro a quel rapporto. La stessa cosa vale per i problemi di salute: saranno molto simili a quelli della vita precedente, ma avremo la possibilità di guarire. Le chiavi aperte non preformate si attivano invece quando siamo in un periodo di apertura, cioè in cui non siamo influenzati dal nostro Karma.
Esse attirano a noi esperienze entusiasmanti e ci conferiscono la possibilità di comprendere ed accrescere la nostra spiritualità.
È possibile tuttavia liberarsi dal Karma, o almeno farsi influenzare di meno da esso. Spesso per liberarsi dal Karma è necessario distaccarsi da determinati luoghi, dalla nostra professione e da certe persone.
Ciò può cagionare un dolore emotivo, ma se non ci troviamo più a nostro agio, significa che quei luoghi e quelle persone non sono più in sintonia con noi, non ne abbiamo più bisogno poiché ci stiamo evolvendo.
Una tecnica per liberarsi dal Karma è quella della non identificazione.
Quando si prova un’emozione negativa, irritazione, rabbia o malinconia, dobbiamo ricordarci che è il nostro Ego a provarla, la nostra macchina biologica, in sostanza è la nostra mente mediante i suoi schemi prestabiliti.
Un altro modo per liberarsi dal Karma è quello di provare compassione verso le persone per le quali nutriamo sentimenti negativi, ovvero trasformare le emozioni negative in emozioni superiori.
Per tornare al punto dell’attrazione, di pregnante importanza per la nostra evoluzione, bisogna chiarire il concetto di effetto specchio.
Tutto ciò che attiriamo è una parte di noi.
In tale contesto, dobbiamo precipuamente soffermarci su ciò che ci cagiona dolore, paura, collera, astio e sentimenti o reazioni negative, in quanto indica che quella cosa che ha scaturito la nostra reazione, è una parte di noi che reprimiamo e che prima o poi verrà fuori, l’abbiamo dentro.
Quante volte, facendo innervosire una persona, spontaneamente si afferma: “Se ti innervosisci tanto, significa che ciò che dico è vero”?
Ed infatti, è proprio così.
Ognuno di noi ha molteplici caratteristiche nella sua parte conscia, ma nella parte inconscia abbiamo anche gli opposti di quelle caratteristiche, ed il problema si pone nel caso di caratteristiche estreme.
Ad esempio una persona molto generosa sarà anche molto avara, e quest’avarizia prima o poi verrà fuori, perché inconsciamente o no, quella persona l’avarizia la ha.
Così le persone troppo buone hanno anche una parte di aggressività, possono diventare estremamente “cattive”. La persona generosa/avara ha però modo di guardare in faccia la sua avarizia e di accettarla, poiché la vita la porterà a conoscere sempre persone avare, finché essa si chiederà: “Ma perché io, tanto generoso, incontro sempre persone avare? Non lo merito.” Quella persona incontra individui avari perché lei ha memorie di avarizia, e quegli individui sono lì per dirle: “Noi siamo una parte di te.
Accettaci, accoglici ed amaci”.
Nel contempo, grazie a questi individui, la persona generosa salda il suo debito, perché evidentemente lei era stata avara in passato, con chi è stato oggi avaro con lei.
Questo lavoro di accettazione e di amore è molto importante, perché non solo libera dal Karma, ma permette di vivere con serenità e consapevolezza.
Bene e male sono due facce della stessa medaglia.
Gli opposti sono entrambi presenti e se equilibrati non arrecano alcun danno.
Tutto sta nell’equilibrio.
Non può esistere male senza bene e viceversa.
Più si cerca di combattere il male più lo si attira.
Più la persona cercherà di combattere l’avarizia più l’attirerà, perché lei l’avarizia deve accettarla, non scacciarla.
Sull’effetto specchio, ne parla anche una corrente religiosa ebraica nata intorno al II sec. a.C., che ha coniato i Sette Specchi Esseni delle relazioni: si tratta di sette tipi di attrazioni o di condizioni che ci rispecchiano, sette misteri corrispondenti ai diversi tipi di rapporti umani che ciascun individuo sperimenta, consapevolmente o inconsapevolmente, nel corso della sua vita di relazione.
Come già detto, la definizione di “specchi” nasce da un principio fondamentale secondo il quale le azioni, le scelte, le esperienze e il linguaggio di coloro che ci circondano riflettono, in ogni momento della nostra vita, la nostra realtà interiore.
Ciò che è fuori di noi è il corrispondente visibile di ciò che c’è dentro di noi.
Conseguenza di tale assunto è che, riconoscendo la nostra realtà interiore e trasformandola, riusciamo a trasformare la nostra realtà esteriore.
Per citarne uno, molto interessante è il terzo specchio, secondo il quale quando incontriamo una persona e proviamo un forte desiderio di passare del tempo con lei, è perché quella persona ha delle energie che ci mancano, o che non abbiamo più e che desideriamo avere ancora.